Secondo lo storico dell’ “800 Giuseppe Mennone, i superstiti di una località chiamata Ercolaneo distrutta dalle guerre Sannitiche, ritornarono nei loro luoghi di origine costruendo nuovi agglomerati urbani e chiamarono questi luoghi Rignano e  Rignanello. Queste località erano situate in zone malsane, perciò gli abitanti si spostarono in zone collinari, che erano più salubri. In onore del Dio Giano, queste zone vennero chiamate Gioja, attualmente Gioia Sannitica.

Seguirono una serie di invasioni barbariche, dai Longobardi ai Franchi, ai Normanni. Con i Normanni Gioja divenne una baronia. Il Castello fu costruito intorno all’anno mille su una collina, con lo scopo di difendersi dalle scorrerie dei signori vicini e per ripararsi dai saccheggi dei barbari.

Nel “500 a causa della peste il castello fu abbandonato. Il Castello e il feudo di Gioia era posseduto dal cavaliere spagnolo Ugo Villalumo,  a lui donato da Carlo V come ricompensa per le sue gesta durante la battaglia di Pavia. Si narra che il cavaliere spagnolo amasse una giovane chiamata Erbanina, che realizzava filtri e pozioni. Un giorno mentre ella si ungeva con grasso di cadavere, il nobiluomo invocò S. Michele e la janara ossia la strega Erbanina precipitò dalla torre. Il suo grido si sentì in tutta la contrada e lasciò il suo nome al vicino monte (m. Erbano).

Nel 1534 il feudo con il Castello fu venduto alla famiglia ducale Barone, che dopo qualche generazione lo passò alla famiglia ducale Gaetani di Aragona. In quei tempi Gioia era un centro molto sviluppato. Al tempo dei Borboni fu costruita la strada Sannitica, che fece estendere le case fino alla zona dove attualmente si trova il Municipio. La Taverna divenne una zona dove i viandanti potevano rifocillarsi e riposare i cavalli.

Nel 1810, finì il dominio feudale e il 12 Ottobre 1862 il Re Vittorio Emanuele II aggiunse “Sannitica” al nome Gioia. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu interessato da una serie di episodi bellici. Nel Settembre del 1943 un reparto di soldati tedeschi si accampò presso  Gioia Sannitica. Il mese successivo giunsero anche le  SS tedesche e Gioia fu occupata. La popolazione scappò rifugiandosi in montagna. Tra il dodici ed il diciasette di Ottobre  si svolse la battaglia del Medio-Volturno, che portò una divisione del V° Corpo d’Armata Americano a Faicchio, i  tedeschi per arginare l’avanzata degli Americani, incendiarono il Municipio e diverse abitazioni.

Vennero distrutte anche le chiese di S.Pietro e di Santa Maria della Libera di Carattano e furono distrutti diversi ponti, che collegavano le vie comunali. Dopo poche ore giunsero arrivarono gli americani, che dopo la liberazione di Gioia Sannitica, andarono verso Piedimonte d’Alife (oggi Piedimonte Matese).

Il diciotto di Ottobre i cittadini di Gioia per ringraziare la Madonna per la liberazione dai tedeschi  andarono in pellegrinaggio fino alle Caselle, dove si trova la statua della Madonna delle Grazie. In ricordo di questi avvenimenti si festeggia ogni terza Domenica di Ottobre la Madonna delle Grazie.

 

 

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