Nel Catalogus Baronum del periodo Normanno,  si riporta  la presenza in Gioia di un feudatario che probabilmente edificò il castello, esso fu successivamente ristrutturato dagli Svevi e dagli Angioini.

Il terremoto del 1394 provocò diversi danni e danneggiò la torre principale.

Il castello e il suo piccolo borgo fu spopolato probabilmente nel XV secolo  a causa dei danni portati dal terremoto e per le diverse epidemie di peste.

Nei secoli successivi il castello non fu più abitato, infatti non esistono  architetture successive e il ritrovamento di frammenti ceramici sono datati sino al XIV secolo.

Si accede alla’area archeologica dopo aver attraversato un antico portale. Per visitare i suoi  resti  si deve attraversare uno stretto percorso con a sinistra le mura del forte ed a destra un profondo dirupo.

Le murature testimoniano le stratificazioni delle diverse opere edilizie. In prossimità del torrione si trova un vasto  spazio con un caminetto dove probabilmente era sito il salone del castello.

L’area è visitabile ogni fine settimana. Nelle notti di luna piena il castello rivela tutti il suo fascino riportando ad un passato di cavalieri e fantasmi.

… Non tutto quello che si è detto su di esso è frutto della fantasia umana …..

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